
José Manuel Lucía Megías è nato nel 1967 a Ibiza, sebbene la sua vita si sia svolta tra Madrid, Segovia e Badajoz. Nella capitale spagnola vive e insegna come professore ordinario di Filologia romanza presso l’Università Complutense. Accanto a una riconosciuta produzione scientifica, dedicata in primo luogo a Miguel de Cervantes, autore di cui è uno dei massimi esperti a livello mondiale, la creazione letteraria, non solo poetica, è l’altro versante che lo completa. Esordisce come poeta nel 2000 con Libro de horas, a cui seguono numerose altre opere, tra cui ricordiamo l’“italiana” Trento (o il trionfo dell’attesa) (2009), Y se llamaban Mahmud y Ayaz (2012, 3ª ed. 2013), testo che rammenta la terribile esecuzione di due giovani omosessuali a Tehran, Aquí y ahora (2020), che qui si traduce, e Diario de un viaje a la tierra del dragón (2021), con traduzione a fronte in cinese. Nel 2023, con Kabul (crónica de un silencio) ha ottenuto il premio spagnolo «Estandarte» come miglior libro di poesia dell’anno. Ha scritto inoltre due opere teatrali, Cervantes y el juego de la oca (insieme a Ricard Borrás) e Yo soy Catalina de Salazar, mujer de Miguel de Cervantes, quest’ultima sotto forma di monologo della moglie del creatore di Don Chisciotte. Instancabile organizzatore culturale, ha da poco lanciato il progetto di edizione digitale Las quince letras https://lasquinceletraseditorial.es/, che promuove una letteratura ibrida aperta ad apporti multimediali.
Volumi dell’autore:
- Qui e ora, 2025 (Collana: Specchi).