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Alfredo Panetta è nato a Locri (R.C.) nel 1962. Nel 1981 si trasferisce a Milano dove tuttora vive e svolge l’attività di artigiano nel settore infissi in alluminio. Scrive nella lingua madre, il dialetto calabrese del basso jonico reggino. Suoi testi sono apparsi su varie riviste tra le quali Nuovi Argomenti, Tratti, Il Segnale, Capoverso, Atelier, Gradiva. Raccolte monografiche sono state pubblicate su antologie del settore, quali ad esempio Guardando per terra, L’Italia a pezzi, Con la stessa voce e Almanacco Raffaelli 2019. Ha all’attivo 4 volumi completi: Petri ‘i limiti (Pietre di confine, Moretti& Vitali, Premio Montale), Na folia nt’è falacchi (Un nido nel fango, Edizioni CFR, premio Pascoli), Diricati chi si movinu (Radici mobili, Ed. La Vita Felice, premio Thesaurus) e infine Thra sipali e sònnura (Tra rovi e sogni, Ed. Punto e a capo, premio Di Liegro). Altri premi vinti: Gozzano, Noventa-Pascutto, Lanciano-Mario Sansone, Rhegium Julii. È membro di giuria di due concorsi letterari, coordina un laboratorio di scrittura poetica in una scuola primaria di Gallarate. Cura una rubrica di poesia in dialetto sul blog della Casa della Poesia al parco Trotter di Milano.
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Composto, com’era d’obbligo data la materia, in dialetto (senza cedimenti al colore vernacolare, rei..
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