L'autunno negli occhi: la recensione di Michela Zanarella per Periodico Italiano Magazine


La poesia di Luana Fabiano diventa dialogo tra natura e umanità: un confronto prezioso, per riflettere sulla quotidianità grazie all’intensità di chi sa osservare con intelligenza la vita


Il titolo della raccolta di poesie di Luana Fabiano, ‘L’autunno negli occhi’, edita da Lebeg, rievoca le parole di ‘Terzo intermezzo’, la canzone del grande Fabrizio De Andrè tratta dall’album ‘Tutti morimmo a stento’, uscito nel 1968: “L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore/la voglia di dare l'istinto di avere/e tu, tu lo chiami amore e non sai che cos'è/e tu, tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché”. Forse, questa corrispondenza con il poeta e paroliere considerato tra i più grandi cantautori italiani di tutti i tempi, è del tutto casuale. Ma c’è un filo sottile che lega questo libro al testo di ‘Faber’: ci troviamo di fronte a un ‘canto’ intenso, in cui le parole hanno un ritmo e un senso intimo e profondo. Caterina Verbaro, che ha curato la prefazione del volume, ci parla di una doppia valenza del discorso poetico della Fabiano: da una parte, un dialogo intimista con la natura; dall’altra, una vena civile. CONTINUA A LEGGERE su Peridico Italiano Magazine